NOTE  DI INTERESSE 

I dati sugli arrivi di migranti specificatamente nel comune di Riace negli ultimi 25 anni sono di articolata lettura anche perché numerosi, tuttavia è interessante evidenziare  alcuni  dati disponibili in relazione a quanto si evidenzia in questo  quaderno di storia economica:

Riace è stato interessato dagli sbarchi di migranti sulle coste calabresi già  nei primi anni 2000, come molti altri centri costieri della Calabria, ed altri migranti raggiungevano nel tempo il comune di Riace al quale erano stati destinati dal sistema di accoglienza nazionale; Riace ha accolto migranti già con il Programma Nazionale Asilo vigente fino alla fine degli anni '90.

I migranti giunti in Calabria via mare in quegli anni sono stimati il oltre  200.000.  In termini rilevati, si evidenzia  che nei registri anagrafici del comune di Riace, la percentuale di residenti stranieri è passata dallo 0,3% del 2001 all'8,5% del 2011.

E’ difficile ricostruire  la provenienza o la cronologia di arrivo della maggior parte di questi stranieri residenti, e ciò non ha un rilievo nella narrazione di questo quaderno di storia economica, ma possiamo annotare che  certamente alcuni sono i migranti arrivati via mare, sulla costa jonica calabrese.

Lo stesso sindaco di Riace Domenico Lucano ha stimato in qualche  migliaio gli immigrati accolti a Riace (e nei comuni limitrofi) negli anni 2000-2010, in gran parte provenienti dagli sbarchi delle coste calabresi e dalla accoglienza dall'affollamento di Lampedusa nell'anno 2008 nel sistema dell'accoglienza  con il coinvolgimento  dei comuni limitrofi.

In conclusione, si può stimare con molta validità di approssimazione che negli ultimi 25 anni Riace abbia accolto e integrato almeno diverse migliaia di migranti (in buona parte dai flussi dalle coste calabresi)

La maggior parte dei rifugiati  giunti a Riace era composta da famiglie (uomini, donne e bambini, anche in nuclei monoparentali). L'accoglienza è stata concentrata nel fornire loro alloggio, cibo, assistenza sanitaria e linguistica, introduzione al lavoro allo scopo di agevolare l'integrazione nella comunità.

Alcuni rifugiati  si sono successivamente spostati in altri comuni o regioni d'Italia, mentre altri sono rimasti stabilmente a Riace. Tra questi ultimi, alcuni hanno trovato un lavoro nel settore agricolo, turistico o agroalimentare, tipici di Riace.

I progetti di accoglienza dei rifugiati a Riace sono stati gestiti da  diverse cooperative locali e associazioni umanitarie, che  ponevano l'accento sull'inclusione sociale dei rifugiati attraverso l'assegnazione di alloggi diffusi nella cittadina, laboratori artigianali e momenti di socializzazione.

Flash Dati.

Livello di istruzione: Negli anni '70 il 33% dei calabresi era analfabeta, oggi neanche il 5% lo è. Tuttavia, rimangono bassi i livelli di istruzione terziaria (13% vs 26% italiano).

Mobilità interna: Forte spopolamento delle aree rurali a favore dei comuni costieri più urbanizzati. La provincia di Reggio Calabria concentra oggi il 40% della popolazione regionale.

Emigrazione: Tra il 1951 e il 2011, circa 1 milione di calabresi hanno emigrato permanentemente all'estero, soprattutto in nord Italia, Germania, Svizzera e Australia. Emigrazione in aumento negli anni '60 e poi dagli anni '80.

Immigrazione: La Calabria è meta di immigrazione dal 2000, soprattutto da Albania, Marocco, Romania e Cina. Gli immigrati residenti sono oggi il 5% della popolazione.

La provincia di Reggio Calabria ed il Comune di Riace, con sintetiche  informazioni non hanno  tendenze demografiche  molto diverse dal secondo dopoguerra in poi:

Provincia di Reggio Calabria:

• Nel 1951 la popolazione era di 361.000 abitanti, oggi è di 447.000 abitanti, con un aumento del 24% in 70 anni.
• Ancora negli anni '50, la provincia di Reggio Calabria era quella con il maggior calo di popolazione in Calabria (-6% tra 1936 e 1951). Dal 1951 il trend si è invertito. Questa inversione relativa nel contesto della intera regione lascia spazio a tante riflessioni.
• Ai giorni nostri, la provincia di Reggio Calabria concentra il 40% degli abitanti calabresi, in aumento rispetto al passato. Ciò a discapito delle altre province calabresi che hanno subito maggiore spopolamento.